La Corrida è tra i programmi più amati da Carlo Conti dai tempi della radio in Rai, quando era un ragazzo: "Corrado mi ha affascinato, catturando la mia attenzione, facendomi, neanche io ne ero ancora consapevole, amare questo mestiere. Ha inventato lui la tv e un genere, il people show, ancora attuale".
Risale al 1968 la prima edizione del programma che fu trasmesso in radio fino al 1979. Nel 1986 La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio (ideato da Corrado insieme al fratello Riccardo) approda in televisione, su Canale 5 fino, al 1997. Adesso, da venerdì 13 aprile, a distanza di cinquant'anni dall'esordio in radio sbarca, per 6 prime serate, su Rai1 con il conduttore fiorentino, tra i più amati, ma soprattutto trascinatore di ascolti per la Rai. Conti riproporrà lo storico show di dilettanti allo sbaraglio in una versione, ci tiene a dire, "non rinnovata ma che ricalca il format originale".
Il programma, infatti, conterrà tutti gli elementi tipici che lo hanno reso popolare sin dalle prime edizioni curate dal mitico Corrado. La trasmissione, prodotta nell'odierna riedizione da Magnolia (stessa società che firma L'Eredità) - mentre il format è della società di produzione Corima, fondata dalla vedova di Corrado Marina Donato - verrà riproposta con tutti i suoi caratteri distintivi inalterati: ci saranno la valletta 'ufficiale' (Ludovica Caramis, 'professoressa' ne L'Eredità 2011) e quella improvvisata scelta tra il pubblico di puntata in puntata, così come non mancheranno il corpo di ballo di Fabrizio Mainini e il semaforo verde. Come da tradizione, l'accompagnamento musicale sarà live grazie al contributo dell'orchestra diretta dal maestro Pinuccio Pirazzoli. La regia è di Maurizio Pagnussat.
Non mancherà il pubblico in studio, con il suo fragoroso riscontro alle performance dei dilettanti allo sbaraglio. "Tutti noi cinquantenni che facciamo questo mestiere - confessa Conti - abbiamo guardato a Corrado - con ammirazione - per la sua professionalità, la sua ironia ma anche il suo rispetto per i concorrenti. La Corrida è un programma che è stato rivoluzionario. Voglio riportare a casa questo show con quella spontaneità e leggerezza" aggiunge. Chi partecipa "non ha grande velleità. Non capisci in certi momenti se siamo noi che li prendiamo in giro o se sono loro che prendono in giro noi".
A chi chiede a Conti se cercherà anche di riproporre l'immagine di Corrado, il conduttore fiorentino replica: "Ma scherziamo? Le facce di Corrado, sono irripetibili, sarebbe un sacrilegio. E' naturale che i certi momenti mi si potrà sorprendere inquadrato all'angolo piegato in due dal ridere, ma è lo spirito della trasmissione. Ci saranno personaggi variegati autentici, che si esibiscono senza trucchi come se fossero nel bar vicino a casa, alla sagra di paese o in casa tra amici. Abbiamo fatto 5 mila provini da nord a sud. Si esibiranno in 15 a puntata. Non sono professionisti. Quelli troppo bravi li abbiamo scartati, questo non è un talent, è alleggerimento, qui non si vince nulla. Quando c'è stata la possibilità di riportare in onda questo programma - che negli anni è stato condotto, benissimo, anche da Gerry Scotti e Flavio Insinna - è stato naturale incontrarmi subito con Marina Donato, che mantiene i diritti della programma, che ha reputato fossi la persona adatta".
Conti ha un ricordo di una puntata della Corrida, "quando a un concorrente che si presentava come 'suonatore di ascelle', Corrado tolse la giacca e gli disse: ti porto via la custodia dello strumento. Ecco cosa intendo se dico inimitabile. Tra i concorrenti tanti cantanti, anche rapper, poeti, rumoristi, c'è una signora che si esibirà da soprano. In percentuale si sono presentati più uomini che donne. Durante la puntata pescheremo tra il pubblico alcune persone da mandare in sala prove a preparare un ballo con il coreografo". Dopo tre edizioni da record del Festival di Sanremo (nell'ultima edizione ha lasciato il testimone a Claudio Baglioni) Conti aveva lasciato "senza indugi" per dedicarsi agli altri impegni lavorativi. Ha condotto Tale e quale show, è stato direttore artistico dello Zecchino d'Oro ed ha sostituito Fabrizio Frizzi, colpito da un malore, e morto il 26 marzo scorso, alla conduzione dell'Eredità ("Avrei preferito essere in mutande al Polo Nord, piuttosto che in quello studio...").
Sulla petizione che chiede di intitolare gli studi Dear proprio al collega scomparso, sottolinea: "Sarebbe una bella idea". Conti ha sempre parlato poco nelle ultime settimane dell'amico "fraterno" per evitare di strumentalizzare un dolore che continua a provare. Tornando alla Corrida, conclude: "E quindi spazio al pubblico, all'orchestra, al semaforo, ai campanacci" (@ANSA)